lunedì 13 giugno 2016

E adesso... Pubblicità!

Era il giugno del 1971 e sulla DOMENICA DEL CORRIERE c’erano tanti articoli interessanti: uno era l’articolo su Pierre Cardin e Marc Bohan, gli stilisti francesi “eredi” di Dior; c’erano poi due paginate interessanti sulle cure a base di erbe di Maurice Mességué; un reportage dettagliato sulle scuole francesi; un dossier storico che parlava della Marcia su Roma; un’ intervista a Walter Chiari che raccontava con amarezza dell’esperienza in carcere e un servizio sui nuovi villaggi turistici di Ostuni e Otranto.

Ma le pagine da cui non si riesce a staccare gli occhi son quelle delle pubblicità.
Fra le più belle quella della KODAK col  baffuto e la ricciolona ammiccanti e quella della PRINZ NSU che esalta le prestazioni di un’auto che, anche se tecnologicamente impeccabile, veniva notata solo per la sua estetica non proprio esaltante.
C’era poi il cofanetto SPERLARI “così bello che non s’incarta mai” con la pubblicità che invitava, una volta mangiate le caramelle, a riciclare la scatoletta metallica come portagioie o piccolo scrigno dei segreti.
Quindi la pagina rossa dei pomodori in lattina che “come natura crea, CIRIO conserva” e il MARTINI che berlo è “Come respirare l’aria di Acapulco”.
Infine una VESPA così gialla che “mela compro” perché “Piaggio convince”

Geniali gli slogan, allettanti le immagini e limpidi i messaggi. 
Questa era la pubblicità che circolava quindici anni prima che l’Italia si collegasse per la prima volta a internet, quando il computer era ancora un mistero chiamato “calcolatore elettronico” o “cervellone” e il primo pc veniva progettato dall'Ingegner Perotto e lanciato con grande successo dalla OLIVETTI col nome di PEROTTINA.








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